Secondo il nuovo testo, i clienti che tra due anni non avranno scelto il proprio venditore verranno riforniti, per un periodo di transizione, da un “servizio di salvaguardia”. Le utenze verranno assegnate ai fornitori di energia attraverso aste, “a condizioni che incentivino il passaggio al mercato libero”. Postilla, quest’ultima, che prefigura un aumento dei prezzi (o un peggioramento della qualità) tale da indurre i consumatori a lasciare il servizio di tutela.
Nove associazioni hanno scritto a Renzi e al ministro dello Sviluppo, Federica Guidi: “Inaccettabile che in nome di una liberalizzazione di facciata ci si prepari a prelevare soldi dalle tasche dei cittadini per trasferirli a operatori che svolgeranno lo stesso servizio di prima, se non peggiore”. Stando alla nuova norma, chi nel 2018 non avrà scelto un fornitore sul mercato libero si vedrà assegnare quello che risulterà vincitore di un’asta… <<<leggi l’articolo>>>
L’abolizione del “mercato tutelato” nell’energia per famiglie e piccole imprese, prevista nel 2018, continua a essere al centro delle critiche dei consumatori. Anche perché, durante il percorso parlamentare, è stata inserita nel ddl concorrenza una norma che appare un vero e proprio paradosso e contraddice il concetto stesso di liberalizzazione. Con il rischio di un aumento delle bollette elettriche.