“Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania.
Una ricerca dell’istituto di ricerca tedesco Ifo uscita nel luglio scorso ha reso noto che, mentre la parte occidentale della Germania ha oggi più abitanti di quanti ne abbia mai avuti, la parte orientale è tornata ad avere gli abitanti che aveva nel 1905.
Ancora oggi la distanza economica e sociale tra le due parti della Germania non accenna a diminuire, nonostante massicci trasferimenti di denaro pubblico dalle casse del governo federale tedesco e da quelle dell’Unione Europea. Sulla base di una ricerca scrupolosa, condotta attraverso i dati ufficiali e le testimonianze dei protagonisti, Vladimiro Giacché mostra come la riunificazione delle due Germanie abbia significato la quasi completa deindustrializzazione dell’ex Germania Est, la perdita di milioni di posti di lavoro e un’emigrazione di massa verso Ovest che perdura tuttora, spopolando intere città.
La storia di questa “unione che divide” è una storia che parla direttamente al nostro presente. Essa comincia infatti con la decisione di attuare subito l’unione monetaria tra le due Germanie, prima di aver attuato la necessaria convergenza tra le economie dell’Ovest e dell’Est. L’unione monetaria ha accelerato i tempi dell’unione politica, ma al prezzo del collasso economico dell’ex Germania Est. Allo stesso modo la moneta unica europea, introdotta in assenza di una sufficiente convergenza tra le economie e di una politica economica comune, è tutt’altro che estranea alla crisi che sta investendo i paesi cosiddetti “periferici” dell’Unione Europea. Il libro di Giacché si conclude quindi con un esame approfondito delle lezioni che l’Europa di oggi può trarre dalle vicende tedesche degli anni Novanta.
Alcuni estratti dal libro “Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa” (versione 2013 del libro) nel link immediatamente sotto:
>>> Il Sud Europa farà la fine della DDR?
Ancora oggi la distanza economica e sociale tra le due parti della Germania non accenna a diminuire, nonostante massicci trasferimenti di denaro pubblico dalle casse del governo federale tedesco e da quelle dell’Unione Europea...
Le macerie del Muro e il futuro dell’Europa
Sono passati più di venti anni dal crollo del Muro di Berlino e dall’unificazione delle due Germanie. Nell’ultimo libro di Vladimiro Giacché "l'altra versione” di una vicenda che ha segnato la nostra epoca. Un storia che parla al nostro presente e al futuro dell'intera Europa.
Economia dell’Anschluss. L’insostenibile mercantilismo di Berlino
di Piergiorgio Gawronski. I giornali economici titolavano la settimana scorsa “Germania, mai così alto il surplus”: inteso come commerciale, o delle Partite Correnti. In termini macroeconomici è la differenza fra risparmi e investimenti. I tedeschi risparmiano, comprano poco, e vendono tanto (all’estero).
Recensione a Vladimiro Giacché, Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa
Editore: DIARKOS - Anno edizione: 2019 - In commercio dal: 29 ottobre 2019 - Pagine: 327 - EAN: 9788832176377 - https://www.ibs.it/anschluss-annessione-unificazione-della-germania-libro-vladimiro-giacche/e/9788832176377
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Ostalgie: le radici economiche e sociali
Se il fenomeno della cosiddea Ostalgie è diffuso in Russia e in molti paesi dell’Europa centrale e orientale un tempo appartenenti al blocco sovietico, esso nei territori che un tempo costituivano la Repubblica Democratica Tedesca ha assunto caraeri di massa...
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Il muro di Berlino? Un simbolo, la Germania Est è morta con la moneta unica”
Vladimiro Giacchè nel suo libro spiega come in realtà quel muro non sia mai riuscito ad essere abbattuto del tutto. Le “due Germanie” restano tuttora profondamente diverse, c’è un forte divario economico tra le due zone del paese, simile a quello che in Italia esiste tra il Nord e il Sud. In parte questo fenomeno è spiegabile con il repentino processo di unificazione voluto dal presidente della Repubblica federale dell’Ovest Helmut Kohl che decise di mettere in atto da subito l’unione monetaria...
A rivelarlo uno studio dell’Istituto per il lavoro dell’Università di Duisburg-Essen: il 23,1% dei tedeschi guadagna meno di 9,15 euro lordi all’ora, una paga considerata bassa perché inferiore ai due terzi del salario medio del Paese. Si tratta di 8 milioni di persone, di cui 1,4 prende meno di 5 euro… <<<leggi>>>