Chi Siamo

“Siamo” gli italiani che nel 2007 apprendevano una nuova parola: “SUBPRIME”

Succedeva che nella patria del libero mercato (gli usa), la crisi dei mutui subprime stava resettando il capitalismo. Con il fallimento della allora superbanca Leahman Brother si innescò una grande recessione, ancora più grande di quella del 1929. Il sistema bancario (privato) era in ginocchio, iniziarono a fallire parecchie banche (sia “federali” che statali) accompagnate da aziende più conosciute come general motors, chrysler, aig, ecc ecc.

Alla crisi finanziaria (privata) si cominciò a porre rimedio grazie all’azione di quella cosa chiamata Stato con la “stampa” dei primi 700 miliardi di dollari.

La crisi, come la nuvola di fantozzi, cominciò a spostarsi e, attraversando l’oceano, faceva prima emergere la crisi islandese poi, raggiungeva le isole britanniche (altro sistema bancario che andava in tilt), quindi contagiava l’Europa  (con i mega salvataggi bancari).

A quel punto nacque il problema dei debiti pubblici di Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e anche dell’Italia. Per uscirne si prospettava un era di lacrime e sangue, tagli, privatizzazioni, aumenti di benzina, iva, imposte… insomma un armageddon economico!

A “noi” però sfuggiva una cosa, il collegamento. Come faceva una crisi di finanzia privata nordamericana, una volta attraversato l’oceano, diventare clamorosamente un problema di debito-pubblico che ricadeva su tutti i cittadini?

Per qualche tempo la domanda rimase senza una valida spiegazione finchè a metà del 2012 ci imbattemmo in questo video (ce lo chiede l’europa).

Due ore e trenta di filmato guardato tutto d’un fiato. Alla fine della visione, per chi voleva capire, si poteva iniziare ad UNIRE i PUNTI! La genesi della crisi non era il debitopubblico ma i meno noti debiti privati (degli europei) e gli squilibri della bilancia dei pagamenti tra paesi dell’eurozona. E l’euro c’entrava eccome!

IN SOSTANZA, quando si entra in una unione monetaria, i paesi membri cambiano la natura del loro debito sovrano in un modo fondamentale, vale a dire che cessano di avere il controllo della moneta in cui il loro debito è emesso. Come risultato, i mercati finanziari possono forzare questi paesi in default (ovvero in presenza di sovranità monetaria non possono). In questo senso, i paesi membri di un’unione monetaria sono declassati al rango di economie emergenti. Per i cittadini e imprese, questo fatto, non è indolore!

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Sulla natura di un unione monetariaPaul E. De Grauwe
Asset pubblici: una risorsa da 75 trilioni di dollariIl TARGET del cosiddetto neoliberismo

 

 

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